Dopo che Home Assistant si è radicato nella nostra casa e si devono fare acquisti si comincia a cercare sui motori di ricerca frasi come “dispositivi per Home Assistant” o “quali dispositivi scegliere per Home Assistant” o ancora “cosa acquistare per Home Assistant”, per capire quale sia la scelta migliore per avere un dispositivo che funzioni al meglio possibile con il nostro amato hub….
Se è vero che Home Assistant è davvero vasto nelle integrazioni che ci offre e permette di collegare praticamente di tutto è altrettanto vero, però, che non tutti i dispositivi funzionano al meglio con un sistema di domotica locale quale è Home Assistant o sono una scelta saggia. Spesso, infatti, tra diversi device di una data categoria, alcuni di essi sono da preferire per via della disponibilità di un protocollo locale o del fatto che semplicemente funzionano bene quando integrati ad Home Assistant.
Altri dispositivi, invece, è meglio evitarli come la peste e devo dire che frequentando da anni la community italiana dedicata ad Home Assistant mi sono fatto una chiara idea di cosa evitare (e no, ovviamente non trovato nulla di tutto ciò in questa lista!). Tramite l’esperienza, la sperimentazione e, a volte, le imprecazioni (mie e della moglie…) ho imparato poi a mie spese quali sono invece i dispositivi che funzionano bene quando integrati.
Vuoi evitare la fare imprecazioni / moglie scontenta / cambio prodotto? Questa lista curata, aggiornata e basata sulla mia personale esperienza fa per te!
Cosa rappresenta esattamente questo elenco di dispositivi?
Questo articolo sui migliori dispositivi per Home Assistant nasce per condividere con voi quel che ho imparato di buono in questi anni consigliandovi cosa acquistare così da evitare il ciclo di sperimentazione/imprecazione che ho fatto e andare a colpo sicuro su prodotti/sistemi che ho verificato funzionare bene nella mia esperienza personale (o da persone di fiducia).
I consigli che fornirò in questo articolo non sono da intendere come un elenco esaustivo ma come un elenco di “just works”, di dispositivi che si possono acquistare a cuor leggero, sapendo che saranno un’ottima scelta in abbinata con Home Assistant. Un dispositivo non compare in questa pagina, quindi, non significa che non possa funzionare bene con Home Assistant ma semplicemente che non l’ho provato o non lo conosco a sufficienza da consigliarlo.
Quel che è certo, insomma, è che tutti i dispositivi qui presenti funzioneranno al meglio con la vostra istanza del nostro amato hub domotico.
Alcuni link in questo (ed altri) articoli del sito sono sponsorizzati.
Cosa significa?
Che entrando nei siti con quel particolare link ed effettuando un acquisto una piccola (…piccolissima…) parte viene riconosciuta a me e aiuterà a garantire l’esistenza di questo sito.
A te costerà di più?
Assolutamente no! A te costerà uguale, per me sarà un piccolo ma importante aiuto di cui ti ringrazio sin d’ora.
Questo significa che mi pagano per consigliarvi degli articoli magari poco validi? Li consiglio perchè mi pagano?
Assolutamente No!!! I link sono di affiliazione e hanno l’unica funzione di finanziare l’esistenza di questo sito, dando un piccolo contributo al mantenimento del server internet necessario che, ahimè, non è certo gratis (senza contare le ore rubate al sonno per creare contenuto di qualità). Potrei proporre qualunque dispositivo e la mia commissione sarebbe comunque garantita. Non ho quindi alcun interesse a proporre dispositivi che non ritenga genuinamente ottimi e che non uso o userei io stesso. Non è solo una questione di “fidati perchè te lo dico io”, non ho proprio alcun interesse a proporre dispositivi non al top.
Alcuni link sono sponsorizzati, altri no. Quindi prediligi quelli sponsorizzati?
No, assolutamente no. E per non influenzare in alcun modo nemmeno la tua decisione ho usato un link shortener locale così che non si capisca se il link che premi sia sponsorizzato oppure no. Non mi interessa guadagnare, mi interessa fornire il miglior consiglio possibile!
In definitiva, quindi, i link sponsorizzati non cambiano nulla a te in quanto pagherai la stessa cifra che pagheresti se entrassi autonomamente nel sito di destinazione e acquistassi il prodotto, ma sono importanti per questo sito e per me in quanto una piccola parte della cifra spesa mi sarà riconosciuta e permetterà di alimentare le spese di hosting garantendo un futuro a questo sito.
Se non vuoi dare un contributo tramite un caffè o paypal, quindi, fare i tuoi acquisti a partire dai link presenti nel sito è un ottimo modo per darmi una mano concreta senza per questo spendere nulla più di quanto avresti fatto!
Grazie fin d’ora per gli acquisti che vorrai fare a partire dalla mia lista!
Dispositivi per tipologia
Per facilitarti l’individuazione dei dispositivi per Home Assistant che ti servono ho suddiviso i device per tipologia di utilizzo, così che tu possa cercare a partire da cosa ti serve per leggere consigli a riguardo e dispositivi che funzionino ottimamente per lo scopo.
Anche se non hai necessità in questo momento ti consiglio di dare un occhio a tutte le sezioni seguenti per individuare i suggerimenti che, sono sicuro, prima o poi ti verranno utili 🙂
I relè smart sono dispositivi utili da inserire nelle scatole degli interruttori, scatole di derivazione o nelle lampade stesse che permettono di rendere smart una luce (o altro).
Personalmente ho fatto un uso molto diffuso di questo tipo di dispositivi perchè li ritengo molto versatili e molto solidi in quanto, usando il segnale fisico degli interruttori dell’impianto elettrico, permettono l’accensione dell’illuminazione a prescindere dal funzionamento di Home Assistant e dell’infrastruttura necessaria (LAN, WIFI) garantendo, in tal modo, la possibilità di accendere le luci in modo classico anche nel peggiore dei casi.
Shelly 1 è il fratello minore della gamma Shelly, il primo e più semplice (quindi anche più economico…) dispositivo di questo marchio.
E’ un semplice relè che apre o chiude il contatto tra i pin I ed O, non misura il consumo, ha il pin SW per collegare un pulsante/interruttore/ultimo deviatore utilizzando la fase interrotta. Va alimentato con fase e neutro sui pin L ed N. Può anche essere utilizzato a 12V (vedere istruzioni specifiche del produttore)
- Comunicazione locale (cloud opzionale) con ottimo protocollo (vedi articolo dedicato)
- Ottima integrazione ufficiale in Home Assistant (vedi articolo dedicato)
- Ottima interfaccia web di configurazione
- Non è necessario cambiare parti dell’impianto elettrico, si frappone tra l’ultimo deviatore e il carico
Shelly Plus 1 è il corrispondente di Shelly 1 della seconda generazione di dispositivi Shelly. Ha le medesime caratteristiche ma diverse interessanti migliorie a livello software ed hardware.
E’ un semplice relè che apre o chiude il contatto tra i pin I ed O, non misura il consumo, ha il pin SW per collegare un pulsante/interruttore/ultimo deviatore utilizzando la fase interrotta. Va alimentato con fase e neutro sui pin L ed N. Può anche essere utilizzato a 12V/24V/48V (vedere istruzioni specifiche del produttore)
- Comunicazione locale (cloud opzionale) con ottimo protocollo (vedi articolo dedicato)
- Ottima integrazione ufficiale in Home Assistant (vedi articolo dedicato)
- Ottima interfaccia web di configurazione
- Non è necessario cambiare parti dell’impianto elettrico, si frappone tra l’ultimo deviatore e il carico
- Il Bluetooth integrato può essere usato da Home Assistant come advertisements proxy!
Shelly Plus 2PM è un dispositivo che solitamente viene usato per le tapparelle elettriche ma, grazie ai suoi due relè interni, è un dispositivo molto utile per poter comandare due luci con i relativi interruttori nello spazio occupato di un solo device! In più ti fornirà il consumo dei due singoli carichi collegati. Se sei a corto di spazio nella scatola degli interruttori questo dispositivo ti salverà la vita 🙂
Questo relè va alimentato con fase e neutro rispettivamente in L ed N, ha due pin S1 ed S2 per collegare due pulsanti/interruttori/ultimi deviatori utilizzando la fase interrotta e, a differenza dei due precedenti dispositivi, fornisce in uscita la fase (prelevata internamente da L) dei due canali sui pin O1 e O2.
- Comunicazione locale (cloud opzionale) con ottimo protocollo (vedi articolo dedicato)
- Ottima integrazione ufficiale in Home Assistant (vedi articolo dedicato)
- Ottima interfaccia web di configurazione
- Non è necessario cambiare parti dell’impianto elettrico, si frappone tra gli ultimi deviatori ed i carichi
- Il Bluetooth integrato può essere usato da Home Assistant come advertisements proxy!
- Due canali nell’ingombro di un solo dispositivo
- I dati sul consumo possono essere utili per vari scopi, non ultimo la rilevazione di lampadina bruciata
Se vuoi rendere smart dispositivi o elettrodomestici inserendo un relè smart in una scatola degli interruttori o di derivazione questi dispositivi fanno al caso tuo.
Non solo potrai accendere/spegnere il carico collegato ma tutti i seguenti dispositivi ti permetteranno di rilevarne il consumo di funzionamento. Questo permette, ad esempio, di rilevare quando una lavatrice è in funzione e distinguere anche la fase del lavaggio (riscaldamento, centrifuga, altro) rendendo smart un elettrodomestico che non lo è.
Shelly Plus 1PM è un relè smart di seconda generazione che, oltre a comandare l’accensione di un carico tramite il relè integrato, permette di rilevare costantemente il consumo assorbito dal dispositivo collegato ed il voltaggio della linea in ingresso.
Questo relè va alimentato con fase e neutro rispettivamente in L ed N, ha il pin SW per collegare un pulsante/interruttore/ultimo deviatore utilizzando la fase interrotta e fornisce in uscita la fase comandabile sul pin O (prelevata internamente da L) per alimentare il dispositivo collegato.
Per comodità espone due morsetti per il neutro e tre per la fase in ingresso, collegati tra essi, così da non dover necessitare giunte e morsetti aggiuntivi.
- Comunicazione locale (cloud opzionale) con ottimo protocollo (vedi articolo dedicato)
- Ottima integrazione ufficiale in Home Assistant (vedi articolo dedicato)
- Ottima interfaccia web di configurazione
- Non è necessario cambiare parti dell’impianto elettrico, si frappone tra l’ultimo deviatore e il carico
- Il Bluetooth integrato può essere usato da Home Assistant come advertisements proxy!
- Rileva il consumo del carico collegato ed il voltaggio della linea in ingresso
- I morsetti multipli su N ed L sono comodi per non dover fare collegamenti con morsetti esterni
Shelly Plus 2PM è un dispositivo che solitamente viene usato per le tapparelle elettriche ma, grazie ai suoi due relè interni, è un dispositivo molto utile anche per poter comandare due carichi nello spazio occupato di un solo device! In più ti fornirà il consumo dei due singoli carichi collegati. Se sei a corto di spazio nella scatola degli interruttori questo dispositivo ti salverà la vita 🙂
Questo relè va alimentato con fase e neutro rispettivamente in L ed N, ha due pin S1 ed S2 per collegare due pulsanti/interruttori/ultimi deviatori utilizzando la fase interrotta e, a differenza dei due precedenti dispositivi, fornisce in uscita la fase (prelevata internamente da L) dei due canali sui pin O1 e O2.
- Comunicazione locale (cloud opzionale) con ottimo protocollo (vedi articolo dedicato)
- Ottima integrazione ufficiale in Home Assistant (vedi articolo dedicato)
- Ottima interfaccia web di configurazione
- Non è necessario cambiare parti dell’impianto elettrico, si frappone tra gli ultimi deviatori ed i carichi
- Il Bluetooth integrato può essere usato da Home Assistant come advertisements proxy!
- Due canali nell’ingombro di un solo dispositivo
L’alternativa ai relè smart per comandare e rendere smart elettrodomestici che smart non sono è di utilizzare le smart plug.
Il vantaggio è che sono semplicissime da installare in quanto si posizionano tra la presa della corrente e la spina dell’elettrodomestico e non richiedono quindi che tu sia pratico di impianti elettrici e tantomeno richiedono l’intervento di un elettricista. Insomma sono l’alternativa più semplice ed immediata.
Ne esistono diverse sul mercato che vi voglio consigliare.
Shelly Plug S si è guadagnata nel tempo il titolo di smart plug più piccola e versatile sul mercato. Equivale, in termini di funzionalità, ad uno Shelly 1PM (il device di prima generazione su cui è basato lo Shelly Plus 1PM nominato nella sezione sopra) senza il pin di ingresso SW.
La presa comandata, oltre a comandare l’accensione del carico collegato, permette di rilevare costantemente il consumo assorbito da esso ed il voltaggio della linea in ingresso.
- Comunicazione locale (cloud opzionale) con ottimo protocollo (vedi articolo dedicato)
- Ottima integrazione ufficiale in Home Assistant (vedi articolo dedicato)
- Ottima interfaccia web di configurazione
- Semplicissima installazione (nessuna operazione sull’impianto elettrico)
- Rileva il consumo del carico collegato ed il voltaggio della linea in ingresso
- E’ davvero compatta! Poco più di un adattatore schuko
Shelly Plus Plug S è la seconda versione nata dalla celeberrima Shelly Plug S. Come tutti i device di seconda generazione di Shelly utilizza ESP32 anzi che ESP8266 garantendo migliorie hardware e software.
La presa comandata, oltre a comandare l’accensione del carico collegato, permette di rilevare costantemente il consumo assorbito da esso ed il voltaggio della linea in ingresso.
- Comunicazione locale (cloud opzionale) con ottimo protocollo (vedi articolo dedicato)
- Ottima integrazione ufficiale in Home Assistant (vedi articolo dedicato)
- Ottima interfaccia web di configurazione
- Semplicissima installazione (nessuna operazione sull’impianto elettrico)
- Rileva il consumo del carico collegato ed il voltaggio della linea in ingresso
- E’ davvero compatta! Poco più di un adattatore schuko
- Il Bluetooth integrato può essere usato da Home Assistant come advertisements proxy!
Shelly Plug (senza “S”) è la sorella maggiore della Shelly Plug S ed è destinata a quei carichi che è meglio non collegare sulla sorella minore come lavatrice, asciugatrice, lavastoviglie.
E’ equivalente, in funzionalità, a Shelly Plug S con l’eccezione che supporta carichi fino a 16A ed è ovviamente più ingombrante.
La presa comandata, oltre a comandare l’accensione del carico collegato, permette di rilevare costantemente il consumo assorbito da esso ed il voltaggio della linea in ingresso.
- Comunicazione locale (cloud opzionale) con ottimo protocollo (vedi articolo dedicato)
- Ottima integrazione ufficiale in Home Assistant (vedi articolo dedicato)
- Ottima interfaccia web di configurazione
- Semplicissima installazione (nessuna operazione sull’impianto elettrico)
- Rileva il consumo del carico collegato ed il voltaggio della linea in ingresso
- Supporta 16A
Questa presa comandata è differente dalle precedenti in quanto non utilizza Wifi per funzionare ma Zigbee.
Personalmente ne sto utilizzando 4 per lavatrice, lavastoviglie e carichi da banco della cucina e ne sono molto soddisfatto. Supporta carichi da 16A e rileva il consumo del carico collegato, inviando aggiornamenti ogni 30 secondi.
Come tutti i dispositivi zigbee alimentati anche questa funziona come router, ovvero ripete le comunicazioni dei dispositivi vicini per aiutarli ad arrivare a destinazione, formando una rete mesh automaticamente. E, almeno con i dispositivi che ho io, lo fa molto bene. E’ il motivo per cui ne ho messe un po’, così da estendere la resilienza della mia rete mesh zigbee.
- Comunicazione locale zigbee (no cloud). Funziona bene anche come router zigbee.
- Non dipende dalla copertura e buon funzionamento della rete wifi
- Semplicissima installazione (nessuna operazione sull’impianto elettrico)
- Rileva il consumo del carico collegato ed il voltaggio della linea in ingresso
- Supporta 16A
Per comandare le tapparelle elettriche è necessario avere dei relè smart con due canali (due relè) che possano essere configurati in modo interbloccato (perchè se si attivano entrambi contemporaneamente si brucia il motore…)
A casa mia questo è un componente fondamentale per dar luce la mattina e proteggere la casa quando esco…
Questo relè, già visto anche come relè per luci (si può infatti configurare sia per comandare due luci distinte che per comandare una tapparella) è il successore dell’ottima e non più disponibile Shelly 2.5.
Necessita di una fase fissa su L (i due morsetti sono collegati insieme per comodità) ed un neutro su N.
In O1 ed O2 si collegano le uscite delle due fasi per i motori (salita e discesa), non importa se inverti i cavi, si può sempre invertire dalla configurazione!
In S1 ed S2, invece, si collegano le fasi interrotte in ingresso che provengono da un interruttore tapparelle interbloccato o dai tasti interbloccati per tapparelle.
- Comunicazione locale (cloud opzionale) con ottimo protocollo (vedi articolo dedicato)
- Ottima integrazione ufficiale in Home Assistant (vedi articolo dedicato)
- Ottima interfaccia web di configurazione
- Non è necessario cambiare parti dell’impianto elettrico, si frappone tra gli interruttori/pulsanti ed il motore
- Il Bluetooth integrato può essere usato da Home Assistant come advertisements proxy!
- Posizione percentuale della tapparella e rilevamento ostacoli/consumo eccessivo con blocco tapparella di sicurezza
Le lampadine smart sono forse il primo dispositivo smart che abbiamo provato tutti. E’ importante però considerare che, per aver senso, una lampadina smart dovrebbe essere sempre alimentata. Se c’è un interruttore per accenderla, quindi, dovremo escluderlo e gestire l’accesione per via informatica. Diversamente, infatti, una volta spenta la lampadina con il vecchio interruttore che ne toglie la fase non sarebbe possibile accenderla da App / Alexa / automazioni…
Esistono lampadine smart di tutti i tipi. Di seguito quelli che utilizzo io e che trovo valide e ben funzionanti con un costo contenuto.
Ho tre pendenti sul tavolo della cucina con queste lampadine zigbee. Funzionano molto bene, si può regolare l’intensità luminosa, la temperatura da una tonalità molto calda ad una molto fredda (ottimo a seconda delle attività) e fanno una bella animazione in accensione/spegnimento. Si possono comandare tramite zigbee binding (che permette di collegare un telecomando zigbee che agisce direttamente sulla lampadina anche se Home Assistant è spento!)
Consumo max: 9,5W, 1055 lumen.
- Comunicazione locale zigbee (no cloud). Funziona bene anche come router zigbee.
- Funzionano bene sia con ZHA che con Zigbee2Mqtt
- Non dipende dalla copertura e buon funzionamento della rete wifi
- Luminosità / temperatura impostabile
- Con Zigbee binding si possono accendere da telecomandi zigbee anche se Home Assistant è spento
Questa lampadina è comoda in quanto funziona esattamente come uno Shelly RGBW2 ma integrato in una lampadina RGBW.
Può funzionare in modalità bianca, dove si regola la temperatura desiderata, oppure RGBW, dove si imposta il colore e l’intensità del canale bianco.
Personalmente le uso come luci di cortesia / effetto in ambienti di passaggio da accendere automaticamente con un colore a seconda del meteo o blu poco forte di notte. Hanno anche dei semplici effetti, io ne sfrutto il lampeggio rosso se scatta l’allarme dell’antifurto.
Consumo max: 9W, 800 lumen.
- Comunicazione locale (cloud opzionale) con ottimo protocollo (vedi articolo dedicato)
- Ottima integrazione ufficiale in Home Assistant (vedi articolo dedicato)
- Ottima interfaccia web di configurazione
- Luminosità / temperatura / colore impostabile. Alcuni effetti disponibili.
I dimmer smart sono dispositivi che, come i relè smart, si interpongono tra l’alimentazione e la lampadina. Tale dispositivo però, al contrario del relè smart, è in grado di parzializzare la potenza elettrica assorbita dalla lampadina regolando solitamente il duty cycle della sinusoide della corrente alternata.
Se non hai capito cosa significa non ti preoccupare, l’effetto è quello di poter regolare a piacimento la luminosità della lampadina e, di solito, offrono l’accensione e spegnimento con una piacevole animazione di dissolvenza.
Shelly Dimmer 2 è un dimmer smart per lampadine a 230V, necessita di una fase fissa su L e del neutro su N per alimentarsi, permette il collegamento a due pulsanti o interruttori tramite SW1 e SW2 e la fase che va alla lampadina da comandare va prelevata da O.
E’ anche possibile installarlo senza il neutro, che permette di collegarlo ad esempio nel corpo della lampada senza dover tirare ulteriori cavi (verificare bene limiti ed istruzioni per tale tipo di installazione) ma personalmente non mi piace questo tipo di installazione ed ho preferito tirare tutti i cavi necessari. Ma se non hai questa possibilità potrebbe essere una carta da giocare.
Personalmente li uso per comandare le luci da lettura che ho accanto ai letti e consiglio di comandarlo con uno o due pulsanti, che puoi sostituire dal classico interruttore in quanto tenendo premuto il pulsante è possibile variare l’illuminazione e con una pressione breve si accende/spegne. Questo non è possibile con un interruttore.
Potenza massima comandabile: 200W led o 220W alogena (ma stare lontani dal limite massimo secondo me è sempre bene)
- Comunicazione locale (cloud opzionale) con ottimo protocollo (vedi articolo dedicato)
- Ottima integrazione ufficiale in Home Assistant (vedi articolo dedicato)
- Ottima interfaccia web di configurazione
- Non è necessario cambiare parti dell’impianto elettrico, si frappone tra l’ultimo deviatore e il carico (anche se meglio sostituire il deviatore con uno o due pulsanti)
- Installabile senza il neutro
Shelly RGBW2 è normalmente utilizzato per comandare una strip RGB/RGBW. Cosa ci fa quindi in questa categoria? Forse non tutti sanno che può anche essere configurato per comandare i singoli canali R, G, B, W per comandare singole luci dimmerabili! Questo permette, con un dispositivo piccolissimo, di comandare direttamente ben 4 luci a 12v o 24v.
Questo dispositivo si alimenta con i 12V o 24V che produrrà l’alimentatore di potenza adeguata che dovrai acquistare come questo o questo.
- Comunicazione locale (cloud opzionale) con ottimo protocollo (vedi articolo dedicato)
- Ottima integrazione ufficiale in Home Assistant (vedi articolo dedicato)
- Ottima interfaccia web di configurazione
- Permette di comandare indipendentemente 4 lampadine a 12V o 24V
Per creare luci ambientali e d’effetto non c’è niente di meglio che una strip o una luce RGB o RGBW. Per comandarle e poter scegliere il colore, l’intensità e l’accensione avrai però bisogno di un controller che gestisca tali tipi di illuminazione.
Ti propongo due tipi di dispositivi differenti, uno per strip statiche “classiche” e l’altro per strip animabili con giochi di luce.
Shelly RGBW2 è un dispositivo fatto e finito per comandare una strip “convenzionale” che si accende, spegne, cambia colore nella sua interezza (come questa a 12v o questa a 24V).
Dovrai quindi acquistare un alimentatore adeguato (come questo o questo) per la strip che intendi utilizzare.
- Comunicazione locale (cloud opzionale) con ottimo protocollo (vedi articolo dedicato)
- Ottima integrazione ufficiale in Home Assistant (vedi articolo dedicato)
- Ottima interfaccia web di configurazione
- Permette di comandare una strip da 12V o 24V potendo scegliere il colore, intensità e accendere/spegnere con dissolvenza
Questo controller, tramite un ESP8266 ed il firmware precaricato WLED, permette di comandare una strip (come questa o questa) in cui ogni pixel è indirizzabile in modo indipendente, permettendo di fare fantastici giochi di luce animati. Personalmente ne uso due da tanto tempo e si sono sempre comportate ottimamente.
E’ alimentabile a 5V o 12V, puoi collegare un pulsante ed un sensore di temperatura opzionali.
Attenzione a calcolare bene le potenze necessarie, gli alimentatori da utilizzare, i cavi con le sezioni adeguate e la frequenza di power inject nella strip necessaria. Vi consiglio questo sito per tutte le informazioni tecniche.
- Comunicazione locale senza cloud
- Ottima integrazione WLED, ufficiale in Home Assistant
- Interfaccia web di configurazione funzionale per configurare tutto
- Permette di collegare strip CLOCK+DATA o solo DATA a 5V o 12V.
- Segnale dati con level shifter a 5V per miglior funzionamento
- Fusibile di protezione per potenze non esagerate (in tal caso andrà alimentata esternamente)
In questa categoria ho inserito i dispositivi che secondo me sono “il giusto” da usare a monte di tutto l’impianto (o parte di esso) per misurarne l’assorbimento di energia elettrica istantaneo e nel tempo.
Sebbene si possa essere tentati dall’utilizzare un dispositivo come lo Shelly 1PM ve lo sconsiglio caldamente in quanto non idoneo a gestire il consumo elettrico dell’intero impianto di casa. Nel seguente elenco troverai invece dispositivi sicuri per tale scopo con misurazione tramite toroide ed eventuale stacco tramite un contattore esterno (a tua scelta).
Shelly EM è, secondo me, LA soluzione per misurare carichi importanti. Non fa scorrere alcuna corrente al suo interno come i relè quali Shelly 1PM o similari ma misura il consumo con una clamp (un toroide) intorno al cavo di fase in cui passa la corrente da misurare. Il toroide fornito è apribile così che è possibile posizionarlo anche senza staccare la fase da misurare. Fornito con uno o due toroidi da 50A o 120A, pre calibrati.
In L si collega la solita fase fissa ed in N il neutro (per alimentare se stesso), in O c’è l’uscita per un contattore adeguato alla potenza che pensi di gestire e nelle coppie di morsetti P1+ / P1- e P2+ / P2- si possono collegare i due toroidi per misurare.
- Comunicazione locale (cloud opzionale) con ottimo protocollo (vedi articolo dedicato)
- Ottima integrazione ufficiale in Home Assistant (vedi articolo dedicato)
- Ottima interfaccia web di configurazione
- Due canali indipendenti per misurare due fasi differenti fino a 120A l’una
- Aggiornamento rapido dei dati (una volta ogni 15 secondi se non ci sono variazioni di nota, altrimenti immediatamente su fronti di salita e discesa
- Sicurezza totale: utilizzo di toroide (stesso concetto della pinza amperometrica) e distacco tramite contattore esterno (non fornito)
Nonostante la forma parecchio differente (per permetterne il montaggio su barra DIN) lo Shelly 3EM è molto simile al precedente dispositivo Shelly EM con la differenza che può gestire tre canali indipendenti, anche essi con toroide fino ad un massimo di 120A.
Può essere utile per monitorare linee multiple, ad esempio in caso di pannelli fotovoltaici si potrà misurare la produzione dei pannelli, il prelievo dalla linea elettrica e il consumo totale di casa.
- Comunicazione locale (cloud opzionale) con ottimo protocollo (vedi articolo dedicato)
- Ottima integrazione ufficiale in Home Assistant (vedi articolo dedicato)
- Ottima interfaccia web di configurazione
- Tre canali indipendenti per misurare tre fasi fino a 120A l’una
- Aggiornamento rapido dei dati (una volta ogni 15 secondi se non ci sono variazioni di nota, altrimenti immediatamente su fronti di salita e discesa
- Sicurezza totale: utilizzo di toroide (stesso concetto della pinza amperometrica) e distacco tramite contattore esterno (non fornito)
In questa categoria elenco i sensori, tutti zigbee, che sto utilizzando da anni e con cui mi sono trovato davvero bene. Il vantaggio di questi dispositivi zigbee, rispetto ad altri wifi che si trovano, sono una maggior compattezza (ma di tanto!), una batteria a bottone al litio molto compatta ma che dura anni e un tempo di reazione davvero veloce, immediato direi. Inoltre il costo per dispositivo è davvero basso rispetto alle controparti che utilizzano Wifi o ZWave.
L’Aqara Door and Window sensor è un sensore magnetico dalle dimensioni veramente minuscole, si posiziona tra l’anta della finestra/porta ed il telaio e rileva quando il piccolo magnete si allontana dal corpo del sensore.
I tempi di reazione sono davvero immediati ed è quindi ottimo per rilevare l’apertura di porte e finestre per tutti gli scopi.
Personalmente ne ho uno su ogni porta e finestra esterne, ogni porta interna e… sulla porta di frigorifero e freezer!
Su Amazon costa di più ma arriva in un attimo. Su Aliexpress spunti ottimi prezzi (quasi 10€ al pezzo!) ma i tempi sono più lungi (fino ad un mese). Io ho scelto Amazon per un campione da provare e poi ho acquistato uno stock da AliExpress.
- Comunicazione locale zigbee (no cloud).
- Bassissima latenza: apri la porta e trovi la luce già accesa
- Molto piccolo, discreto e con supporti adesivi validi e duraturi
- Batteria di tipo CR1632 piccola ma di durata anche oltre i 2 anni (lo garantisco!)
- Contiene anche sensore temperatura (ma viene inviata solo al cambio stato magnetico)
- Funziona molto bene sia con ZHA e con Zigbee2Mqtt (info per pairing)
L’Aqara Motion Sensor è un sensore PIR Zigbee molto diffuso per via delle sue ottime caratteristiche e funzionalità.
Integra al suo interno un sensore di luminosità ambientale che verrà inviata insieme all’informazione di movimento (ed anche autonomamente quando varia) così potrai decidere se accendere la luce in funzione se l’ambiente è più scuro di una soglia che vuoi ed un sensore di temperatura.
Espone due sensori principali: il motion
che rileva il movimento e si disattiva dopo 1 minuto che non avviene più alcun movimento (ottimo per accendere / spengere zone di passaggio come scale, corridoi, ingressi, ecc) e l’occupancy
, che simula un sensore di presenza nella stanza tramite un timeout più lungo, nello specifico 10 minuti. Non sarà mai impeccabile in ambienti in cui si soggiorna tendenzialmente fermi come cucina, soggiorno o bagno, per rilevare la presenza (anche stazionaria) in tali ambienti meglio un Aqara FP1 o altro sensore mmwave.
Esiste un modello superiore (Aqara Motion Sensor P1) con tempi di timeout regolabili ma a mio avviso la differenza di prezzo non vale la differenza.
Su Amazon costa di più ma arriva in un attimo. Su Aliexpress spunti ottimi prezzi (quasi 13€ al pezzo!) ma i tempi sono più lungi (fino ad un mese). Io ho scelto Amazon per un campione da provare e poi ho acquistato uno stock da AliExpress.
- Comunicazione locale zigbee (no cloud).
- Bassissima latenza: appena ti rileva Home Assistant riceve l’informazione
- Molto piccolo, discreto e con supporti adesivi validi e duraturi
- Batteria di tipo CR2450 piccola ma di durata anche oltre i 2 anni (lo garantisco!)
- Contiene anche sensore luminosità ambientale e temperatura
- Funziona molto bene sia con ZHA e con Zigbee2Mqtt (info per pairing)
Gli Aqara Water Leak Sensor sono ottimi sensori per rilevare le perdite l’acqua prima che lo spargersi di quest’ultima faccia ulteriori danni e magari chiudere una valvola sulla mandata dell’acqua (prima o poi la metterò…)
Su Amazon costa di più ma arriva in un attimo. Su Aliexpress spunti ottimi prezzi (quasi 15€ al pezzo!) ma i tempi sono più lungi (fino ad un mese). Io ho scelto Amazon per un campione da provare e poi ho acquistato uno stock da AliExpress.
- Comunicazione locale zigbee (no cloud).
- Bassissima latenza: appena rileva acqua (tramite conduttività elettrica dell’acqua misurata con i pin su cui poggia) Home Assistant riceve l’informazione
- Piccolo e discreto, facilmente alloggiabile
- Batteria di tipo CR2032 piccola ma di durata anche oltre i 2 anni
- Contiene anche sensore temperatura
- Funziona molto bene sia con ZHA e con Zigbee2Mqtt (info per pairing)
L’Aqara Temperature and Humidity Sensor è un sensore zigbee di temperatura e umidità molto compatto e discreto.
Ottimo per tutte quelle situazioni dove si vuole monitorare la temperatura e/o l’umidità di una stanza ed eventualmente far dipendere delle azioni da questi parametri.
Su Amazon costa di più ma arriva in un attimo. Su Aliexpress spunti ottimi prezzi (quasi 12€ al pezzo!) ma i tempi sono più lungi (fino ad un mese). Io ho scelto Amazon per un campione da provare e poi ho acquistato uno stock da AliExpress.
- Comunicazione locale zigbee (no cloud).
- Piccolo e discreto, facilmente alloggiabile
- Batteria di tipo CR2032 piccola ma di durata anche oltre i 2 anni
- Funziona molto bene sia con ZHA e con Zigbee2Mqtt (info per pairing)
L’Aqara Vibration Sensor è un sensore di vibrazione che contiene un accelerometro. Ha diversi modi di impiego: attaccato al vetro di una finestra ne rileva la rottura, sulla tapparella ne rileva movimenti bruschi (attenzione ai falsi positivi del vento però!), attaccata dietro qualunque oggetto ne rileva il movimento. Può anche rilevare l’orientamento e alcuni lo utilizzano proprio per questa sua peculiarità, anche se con ZHA non ho ottenuto un dato affidabile in tal senso.
La sensibilità alla vibrazione è definibile in tre livelli (alta, media, bassa). Più info a questo indirizzo.
Su Amazon costa di più ma arriva in un attimo. Su Aliexpress spunti ottimi prezzi (quasi 12€ al pezzo!) ma i tempi sono più lungi (fino ad un mese). Io ho scelto Amazon per un campione da provare e poi ho acquistato uno stock da AliExpress.
- Comunicazione locale zigbee (no cloud).
- Bassissima latenza: appena rileva la vibrazione Home Assistant riceve l’informazione
- Piccolo e discreto, facilmente alloggiabile
- Batteria di tipo CR2032 piccola ma di durata anche oltre i 2 anni
- Contiene anche sensore temperatura e accelerometro con angolo di posizionamento
- Funziona molto bene sia con ZHA e con Zigbee2Mqtt (info per pairing) (su ZHA l’angolo non è però affidabile e va usato tramite eventi)
In questa categoria ricadono un numero di dispositivi davvero ampio. Per questo ne riporterò solo una parte, quelli che ho usato personalmente e che tendenzialmente sono utili se non stai ristrutturando ma aggiungendo dei comandi fisici in più rispetto all’accensione delle luci centrali delle stanze, senza installazione se non un semplice adesivo.
I telecomandi sono utili per comandare diverse cose, non necessariamente le luci. Li possiamo dedicare ad alzare/abbassare le tapparelle, attivare/disattivare certe automazioni, di fatto qualunque cosa ci venga in mente. Consiglio la lettura del mio articolo su come usare i telecomandi zigbee con ZHA in Home Assistant a riguardo.
Il Telecomando Ikea Dimmer Trådfri è uno storico telecomando Zigbee che personalmente apprezzo tantissimo perchè lo trovo molto versatile in quanto è basculante ed ha due pulsanti (1 e 0) che possono essere premuti brevemente per accendere / spegnere o tenuti presenti per aumentare / diminuire la luminosità (o se si usano per altro sono gesture usabili per qualunque altra cosa).
Se collegati ad una o più luci anch’esse zigbee possono essere configurati in binding per comandare direttamente le luci senza passare da Home Assistant così che se anche se quest’ultimo fosse fuori linea gli interruttori funzionerebbero comunque. Peraltro in modalità di bind il dimming è fluidissimo ed i tempi di reazione all’accensione / spegnimento istantanei (sembra quasi di usare un interruttore fisico!)
Per più informazioni su binding rimando al mio articolo: Binding Zigbee con ZHA in Home Assistant
- Comunicazione locale zigbee (no cloud).
- Bassissima latenza: per accensione e dimming la velocità è davvero elevata
- Piccolo e versatile: base magnetica fissabile con adesivo a muro così lo puoi anche staccare e usare come telecomando portatile
- Tramite binding può comandare direttamente punti luce o relè smart zigbee. (info per il binding)
- Funziona molto bene sia con ZHA e con Zigbee2Mqtt (info per pairing)
- Firmware automaticamente aggiornabile sia da ZHA che da Zigbee2Mqtt
Il telecomando Aqara Wireless Remote Switch H1 è un ottimo telecomando zigbee, molto apprezzato per via del fatto che è un doppio interruttore in cui ognuno dei due interruttori ha le seguenti gesture utilizzabili:
- pressione singola
- pressione doppia
- pressione tripla
- pressione prolungata
Risulta quindi molto versatile anche in ambiti di applicazione non convenzionali.
Può essere posizionato sulla parete con il supporto adesivo o su un piano orizzontale come telecomando pure. Le batterie vengono date per almeno 5 anni.
- Comunicazione locale zigbee (no cloud).
- Bassissima latenza (Aqara dichiara 50 millisecondi)
- Doppio interruttore, ognuno degli interruttori riconosce 4 gesture differenti
- Versatile: base adesiva fissabile a muro o appoggiabile su superficie orizzontale
- Tramite binding può comandare direttamente punti luce o relè smart zigbee (non l’ho provato ma dovrebbe farlo) (info per il binding)
- Batteria CR2450 dall’incredibile durata dichiarata di 5 anni!
- Funziona molto bene sia con ZHA e con Zigbee2Mqtt (info per pairing)
L’Aqara Mini Wireless Switch è un telecomando ad un solo pulsante per impartire semplici comandi, ottimo per molteplici usi.
Supporta, come il suo fratello a due pulsanti, 4 differenti gesture:
- pressione singola
- pressione doppia
- pressione tripla
- pressione prolungata
Oltre a spegnere e accendere qualcosa può anche assolvere ad altre tre funzioni, risultando un prodotto davvero versatile. Pensa ad esempio a posizionarlo vicino alla porta d’ingresso. Un tap spegne tutte le luci o accende la luce dell’ingresso se tutto spento, due tap chiudono o aprono tutte le tapparelle, tre tap inserisce l’antifurto e tap prolungato accende le luci del giardino. Il limite è la fantasia.
Si può posizionare su una parte con l’applicazione adesiva oppure poggiare su una superficie orizzontale.
- Comunicazione locale zigbee (no cloud).
- Bassissima latenza (Aqara dichiara 50 millisecondi)
- Il pulsante riconosce 4 gesture differenti
- Base adesiva fissabile a muro o appoggiabile su superficie orizzontale
- Tramite binding può comandare direttamente punti luce o relè smart zigbee (non l’ho provato ma dovrebbe farlo) (info per il binding)
- Batteria CR2032 della durata dichiarata di almeno 2 anni
- Funziona molto bene sia con ZHA e con Zigbee2Mqtt (info per pairing)
Questa è una sezione tosta. Riporto i coordinator che destano il mio interesse e sarebbero i candidati se oggi dovessi decidere di cambiare il mio gateway autocostruito basato su un (ancora) ottimamente funzionante CC2538.
Per informazioni riguardanti zigbee, l'integrazione, i router, i canali, la coesistenza col Wifi, ecc consiglio di leggere gli articoli sull'argomento che ho scritto in precedenza.
Nel momento in cui scrivo preferisco i controller basati su chip Texas Instruments CC2652P in quanto hanno dimostrato grande affidabilità e sono pienamente supportati da tutte le integrazioni di Home Assistant (ZHA e Zigbee2Mqtt) ma ho comunque notizia da fonti affidabili che anche i chip di Silicon Labs come il EFR32MG21 sono affidabili e hanno il vantaggio di essere compatibili Matter per il futuro.
Allo stato attuale i chip Silicon Labs (su cui sono basati SkyConnect, Sonoff ZBDongle-E e SLZB-06M), che promettono futura integrazione con Thread/Matter tramite un aggiornamento con data ignota, supporteranno Zigbee e Thread contemporaneamente. Ma vedo diversi possibili problemi in tale soluzione, oltre al fatto che al momento sembrano essere supportati in beta o comunque da codice molto meno collaudato nelle integrazioni (ho comunque notizia che funzionino bene).
C’è poi da dire che non vedo bene tutta questa fretta di buttarsi nell’avventura Thread, finché non ci saranno dispositivi a buon mercato e diffusi dimostrando di essere una tecnologia arrivata per restare (tutt’altro che scontato…) avrà senso valutarlo per NUOVE installazioni. Inoltre per noi che usiamo Home Assistant Matter sarà una rivoluzione dalla portata limitata. Personalmente sono per sfruttare il meglio che il mercato offre OGGI. Domani rivalutiamo la situazione.
Personalmente consiglio caldamente i controller NON collegati direttamente tramite USB all'host in quanto questo può portare diversi problemi (se Raspberry Pi 4 emissioni USB3 eccessive che disturbano la radio anche con prolunga potrebbe non essere abbastanza, con VM disconnessioni della porta).
Inoltre la possibilità di avere il controller zigbee posizionato in un punto strategico (idealmente al centro della casa) ha notevoli vantaggi in termini di portata (meno router necessari).
Per ultimo, ma non per importanza, avere un controller sempre attivo, anche quando spegniamo l'host per far manutenzione, garantisce una maggior stabilità della rete zigbee (alcuni dispositivi non gradiscono l'assenza seppur temporanea del coordinator e possono uscire dalla rete).
Ma veniamo ai controller che trovo più interessanti oggi.
Il coordinator SLZB-06 è parecchio interessante per via del fatto che, oltre alla solita connessione USB, offre out of the box una porta ethernet che supporta PoE!
Questo significa che se hai uno switch PoE puoi alimentarlo direttamente con il solo cavo ethernet, posizionandolo più facilmente in luoghi nascosti. Puoi anche utilizzare un PoE injector se non hai uno switch PoE per sfruttare la maneggevolezza di avere solo il cavo ethernet che arriva al dispositivo.
In tal modo sarà più facile posizionarlo nel centro della casa per ridurre al minimo la necessità di estendere la portata zigbee tramite router.
La pagina ufficiale del prodotto dice che stanno lavorando al firmware per rendere disponibile anche la connessione Wifi.
Il vantaggio rispetto a prodursi un gateway come ho fatto io è che essendo questo dispositivo basato su microcontrollore senza sistema operativo ne file system, è molto più resistente ai guasti software. Si può staccare e riattaccare senza porsi il problema di uno shutdown.
Un altro punto che mi spingerebbe a scegliere questo dispositivo? E' progettato in Ucraina.
- Chip CC2652P o EFR32MG32, attualmente ufficialmente supportati e ben gestiti da tutte le integrazioni di Home Assistant (ZHA e Zigbee2Mqtt)
- Supporta nativamente usb, ethernet con PoE e Wifi (quest’ultimo con un aggiornamento futuro)
- Resistente agli shutdown accidentali, basta staccarlo e riattaccarlo alla tensione
- Basato su ESP32. E’ possibile effettuare gli aggiornamenti OTA o via usb.
- Progettato in Ucraina. Personalmente sarei contento di aiutare gli amici Ucraini acquistando peraltro un ottimo prodotto
Il coordinator Z-Bee Duo è un progetto di Giovanni Angelucci, presente anche nel gruppo Home Assistant Italia di Facebook.
Permette il collegamento con la classica porta USB, tramite Ethernet e tramite Wifi.
Consiglio la versione ethernet (il cavo elimina un possibile problema lato wifi, sempre meglio) o al massimo wifi, da posizionare in modo strategico in mezzo alla casa.
Il vantaggio rispetto a prodursi un gateway come ho fatto io è che essendo questo dispositivo basato su microcontrollore senza sistema operativo ne file system, è molto più resistente ai guasti software. Si può staccare e riattaccare senza porsi il problema di uno shutdown.
E' anche possibile inserire un Raspberry Pi Zero W nel case per realizzare un mini gateway contenente zigbee2mqtt, in questo caso si userà il wifi del Raspberry e il collegamento sarà internamente via USB.
- Chip CC2652P, attualmente ufficialmente supportato da Texas Instruments e ben gestito da tutte le integrazioni di Home Assistant (ZHA e Zigbee2Mqtt)
- Si può avere in tre versioni: USB, Ethernet, Wifi
- Possibile installare un Raspberry Pi Zero W internamente al case per realizzare un mini gateway
- Resistente agli shutdown accidentali, basta staccarlo e riattaccarlo alla tensione
- Progetto italiano, personalmente preferisco supportare un creator che pagare una multinazionale
Il controller Zigbee 3.0 HAT for Raspberry, creato dall'amico Giovanni Castania, presente anche nel gruppo Home Assistant Italia di Facebook, è un dispositivo diverso dagli altri sopra ed è interessante per questo.
E' un HAT per Raspberry Pi 3, 4 e ZeroW. Va quindi montato su uno di questi modelli di Raspberry Pi creando un canale seriale interno e permettendo quindi di avere a disposizione il coordinator in modo diretto.
Questo permette di creare un gateway come quello che ho creato io e spiegato nell'articolo. Attenzione che questa strada non è plug-and-play, sebbene molto semplice.
Il vantaggio rispetto alle soluzioni precedenti è che possiamo crearci un gateway contenente Zigbee2Mqtt (che comunicherà con Home Assistant in modo remoto tramite MQTT) e avere a disposizione un Raspberry Pi su cui eventualmente far girare altri servizi che ci possono servire e personalizzare come vogliamo.
- Chip CC2652P, attualmente ufficialmente supportato da Texas Instruments e ben gestito da tutte le integrazioni di Home Assistant (ZHA e Zigbee2Mqtt)
- E’ un HAT per Raspberry Pi 3, 4 e ZeroW. Crea un canale seriale tramite GPIO.
- Utilizzabile su un gateway decentralizzato che è totalmente personalizzabile e su cui si può installare direttamente zigbee2mqtt
- Progetto italiano, personalmente preferisco supportare un creator che pagare una multinazionale
Se proprio hai bisogno di risparmiare e non vuoi finanziare i progetti dei creator dei coordinator precedenti della sezione puoi comunque acquistare questo ottimo coordinator: Sonoff ZBDongle-P.
Attenzione alla lettera finale in quanto differente dalla Sonoff ZBDongle-E che invece è basata su chip Silicon Labs e supporterà Thread/Matter e Zigbee contemporaneamente con un futuro aggiornamento. Nella prefazione del capitolo relativo ai coordinator spiego la mia posizione a riguardo.
Questo coordinator invece è basato, come i precedenti, su chip Texas Instruments CC2562P ed è quindi perfettamente testato e funzionante con tutte le integrazioni: ZHA e Zigbee2Mqtt.
La chiavetta (come per gli altri coordinator) arriva preinstallata con il firmware coordinator ma è possibile installare il firmware router trasformandola in un ottimo router da posizionare collegata ad un qualsiasi alimentatore USB. Io ne ho una in una scatola esterna per portare copertura zigbee in esterno casa.
- Chip CC2652P, attualmente ufficialmente supportato da Texas Instruments e ben gestito da tutte le integrazioni di Home Assistant (ZHA e Zigbee2Mqtt)
- Facilmente aggiornabile a firmware router, trasformandola in un ottimo router compatto per zigbee
- Case in alluminio, ottimo impatto
La prima tentazione che credo sia venuta a tutti per gestire il riscaldamento con Home Assistant è sicuramente quella di gestirselo con relè smart, sonde di temperatura e valvole comandate, gestendo da Home Assistant il tutto con le proprie logiche.
Personalmente ho scelto di non seguire questa strada in quanto il riscaldamento di casa è un tema troppo importante, che non ci si può permettere che per qualunque motivo non funzioni (specie se si hanno bambini in casa).
Per questo personalmente ho scelto di affidarmi ad un sistema commerciale che fa solo quello e lo fa molto bene: Tado.
Tado è un ecosistema ben funzionante, sono ormai 6 anni che lo uso senza mai aver avuto un problema. Tra l’altro si sfruttano così gli algoritmi del sistema che sono più sofisticati di quanto sarebbe possibile fare con le proprie logiche in Home Assistant, ad esempio per determinare la temperatura ottimale a cui lasciare la casa in funzione della lontananza dei componenti del nucleo familiare, della temperatura esterna, dell’irraggiamento solare, ecc o del calcolo di quando far partire in automatico la calcaia a riscaldare in anticipo per farci trovare la temperatura desiderata all’orario programmato.
Certo, poi il sistema lo interfacciamo con Home Assistant, monitoriamo tutto e possiamo intervenire con le automazioni per fare qualunque cosa. Tra l’altro io d’estate uso le teste termostatiche intelligenti degli ambienti per la temperatura con cui azionare automaticamente i condizionatori, si sfrutta anche al di fuori del suo contesto 🙂
Unica pecca del sistema? E’ tutto via Cloud. Anche la programmazione oraria (in quanto non è “stupida” come nei termostati tradizionali). Io cerco di stare sempre lontano dal Cloud. Però, ad onor del vero, in 6 anni il cloud di Tado è stato un orologio svizzero.
Personalmente non posso che consigliarlo. Non costa poco, ma a me ha fatto risparmiare molto più di quanto è costato, avendo ottimizzato ogni locale al meglio possibile e avendo goduto in 6 anni di un riscaldamento modulare, su cui contare e comunque piegabile alle proprie necessità tramite Home Assistant.
Ho scritto un articolo, se sei curioso di avere più dettagli di come funziona Tado con Home Assistant.
- Sistema ottimamente funzionante, su cui poter contare.
- Algoritmi avanzati per determinare quando iniziare a scaldare per farci trovare la temperatura quando la vogliamo, per scegliere la temperatura migliore quando siamo fuori casa in funzione anche della nostra distanza da casa, quando partire a scaldare per farci trovare la casa pronta durante il nostro rientro, ecc (questi servizi sono ora a pagamento annuale ma sono secondo me il cuore del vantaggio di usare un sistema di questo tipo)
- Ben interfacciabile con Home Assistant, sebbene via cloud
- Comunicazione tra termostato, valvole e accessori aggiuntivi con il bridge usa 6LoWPAN a 868 MHz risultando in ottima distanza coperta e zero interferenze da Wifi / Bluetooth / Zigbee sui 2.4 GHz.
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grazie Henrik per la bella guida, mi permeo di sottometterti due suggerimenti che m sembrano allineati con la tua visione, che condivido.
Per i Relè smart per luci: per chi ha in casa Vimar (Plana o altra linea), i “frutti” 14592 (sigla per la serie Plana) che vanno ni cestelli Vimar in perfetta sostituzione, a beneficio dei familiari non amanti della domotica, di interruttori/deviatori/pulsanti, a seconda della configurazione iniziale; sono zigbee o bluetooth. Ne ho due configurati sotto coordinator Sonoff da qualche mese, senza mai un problema. Unica pecca il costo, sopra i 30€
Per il riscaldamento smart: concordo con l’importanza dell’affidabilità della soluzione adottata e sul fatto che Tado è un’ottima soluzione, come pure Netatmo, Un’alternativa DIY “sicura” significativamente più economica, senza valvole termostatiche, è quella rele smart+sensore temperatura+HA Scheduler, tenendo in parallelo al rele smart (io ho uno shelly1) un crono-termostato tradizionale, da tenere normalmente spento, ma disponibile per le emergenze
Io devo montare a giorni Vimar Modulo relè connesso 03981 per ogni punto luce, qualche Attuatore connesso 14593 ed un Misuratore connesso 02963, tu hai provato questi devide?
No, mi spiace. Però dei frutti Vimar ne ho sentito parlar bene, per quel che può valere.
Era per @Paolo Brunelli… 😉
Ah scusa! Dal pannello dei commenti dell’amministrazione del sito i commenti sono “piani” e dal testo non ho capito che era una risposta! Ho fatto casino! 😀
Che ti scusi a fare… sei già troppo gentile… 😉
Comunque in gruppo Vimar mi dicono che l’Energy meter connesso IoT monofase – 02963 Vimar non ha possibilità di notifiche… se è davvero così il software Vimar fa davvero pena.
Appena mi arriva verifico, non ho parole.
Ciao Paolo e grazie! Si, ne ho sentito parlar bene anch’io dei frutti Vimar zigbee. Però non avendoli testati in prima persona non li ho messi nell’articolo. Valuto se aggiungerli.
La soluzione relè smart + sensore temperatura + ha scheduler necessita, per scaldare casa, che HA sia vivo, motivo per il quale non sento di consigliarlo. Si, tu hai lasciato il vecchio termostato in parallelo così hai un backup di emergenza (bravo!) però secondo me avere le termovalvole ha un plus enorme nell’ottimizzazione del consumo del gas.
Ad ogni modo anch’io avevo immaginato una cosa del genere: Shelly 1 con sensore temperatura locale e impostazione sempre locale di quando accendere e spegnere, poi, tramite REST, modificare le temperature di azionamento dello Shelly da Home Assistant. Così avresti un sistema autonomo dove le schedulazioni dipenderebbero da Home Assistant ma se dovesse crashare lo Shelly 1 andrebbe avanti da solo a modulare la caldaia. La scomodità di un sistema così, però, è la mancanza di un display / impostazione locale…
Grazie per le info.
Volevo dare il mio contributo alla discussione.
Quando ebbi ad iniziare ho iniziato con i device Tuya compatibili.
Costano poco, sono facili da installare, gestire e, sopratutto, funzionano.
Hai già spiegato in un paio di video perchè non bisogna usarli, quindi non ripeterò le tue corrette considerazioni.
Tra l’altro, il futuribile scenario geopolitico con la Cina desta in me preoccupazione.
L’altro giorno mi sono casualmente accorto che nella piattaforma di gestione dei devices del sito Tuya, per ogni mia apparecchiatura è riportata la latitudine e la longitudine di casa mia, evidentemente passata dal cellulare in sede di pairing.
Volevo sapere se è pratica comune acquisire la georeferenziazione dei devices (parlo di interruttori), a cosa possa servire e se qualcuno sa come cancellarla.
Grazie
Ciao Claudio, mi rendo conto che senza sapere cosa succede “dietro” i dispositivi Tuya possano avere un’attrattività visto il prezzo e comunque al prodotto hardware non fatto male.
Capisco l’ansia della situazione geopolitica ma francamente, ancora prima di questo, tutte le aziende cinesi sono pervase dal controllo statale quindi comunque cloud cinese = dare informazioni al governo cinese che poi le ha lì e magari al momento opportuno le può usare come meglio crede.
Se avessi dispositivi Tuya personalmente farei così: o li cambierei con Shelly o equivalente zigbee oppure cercherei di tasmotarli, che è sempre meglio che usare il loro cloud.
Per quanto riguarda le coordinate credo che sia piuttosto comune per le piattaforme smart (Tado, per esempio, te le chiede) in quanto permettono di calcolare gli orari di alba e tramonto, paese di appartenenza, ecc. Poi certo, anche io l’ho pensato che non è bellissimo impostarle su un server in internet collegato a dispositivi di casa mia…
Si potrebbe “barare” e mettere coordinate “più o meno giuste” ma non proprio sopra casa propria, sbagliate di qualche Km. Sull’orario di alba e tramonto non cambierebbe nulla.
Ciao, puoi consigliare anche un sensore porta wifi 2.4G invece che zigbee? E’ per il portone del garage, davvero irraggiungibile col zigbee….
Grazie!
Ciao, non l’ho messo tra i dispositivi consigliati perché non amo i sensori Wifi a batteria per via del fatto che le controparti Zigbee le trovo superiori su tutti i fronti. Però ti posso dire che un mio collega sta usando da tanti mesi lo Shelly Door Window 2 [LINK] e si trova benissimo. E’ più grande e la batteria dura meno rispetto agli zigbee però funziona bene.
Un’alternativa per il tuo caso potrebbe essere quella di mettere un secondo coordinator zigbee ethernet in garage tra quelli elencati nell’articolo e usare sensori zigbee. L’unica “rogna” è che usando ZHA puoi avere un solo coordinator quindi se usi ZHA per il coordinator in casa dovrai usare Zigbee2Mqtt per l’altro coordinator.
Se invece usi zigbee2mqtt puoi avere più coordinator con prefissi MQTT differenti.
A te la scelta 🙂
Grazie infinite per la dritta!
In effetti ho già Zigbee2Mqtt configurato e funzionante (più che altro per sperimentare, al momento), ma per raggiungere il portone del garage dovrei piazzare lungo il percorso almeno 3 periferiche a 220v che fungano anche da repeater (laggiù mi arriva solo il wifi a 2.4G, ma non ho a tiro porte ethernet), e non mi pare il caso.
Ciao Henrik,
volevo prendere un hub aqara M1S. Ho comunque bisogno di un coordinator tipo Z-Bee Duo per farlo funzionare con home assistant, oppure l’hub comunica direttamente con home assistant senza bisogno di altro?
Grazie
Ciao, ti ho eliminato il commento precedente che immagino avessi sbagliato a scrivere la mail ed era duplicato.
L’hub Aqara m1s va bene se non vuoi usare Home Assistant ma la sua app. Integrare l’hub Aqara in Home Assistant è possibile ma, onestamente, tutt’altro che consigliato. Tieni presente che sulla rete zigbee può esistere un solo coordinator quindi o usi l’Aqara m1s e ti danni per integrarlo in qualche modo ad Home Assistant (ma anche no) oppure scegli un coordinator di questa lista e non usi l’hub Aqara.
Ciao Henrik, grazie mille per l’articolo pieno di informazioni utili. Vorrei premiare gli sviluppatori indipendenti italiani sperimentando un coordinator zigbee. Hai consigli su quale scegliere dei due ? Vantaggi e svantaggi ?
Ciao Carlo, sono felice che l’articolo ti sia d’aiuto perché è stato davvero lungo da stendere! 🙂
Sono contento che tu voglia premiare i maker italiani, anche io l’ho pensata uguale e a suo tempo ho preso l’HAT di Giovanni Castania, con cui mi sono trovato e mi trovo benissimo. Le scelte dell’articolo italiane sono due: la Z-Bee Duo di Giovanni Angelucci o l’HAT di Giovanni Castania. Ci mettiamo anche la chiavetta di Giovanni Castania nel ragionamento (la sua chiavetta è solo USB però).
Dipende dalla tua esigenza. Diciamo che la scelta più easy e sicura è la Z-Bee Duo (in versione ethernet o wifi) in quanto avresti un coordinator staccato (che è molto meglio secondo me, come espongo nell’articolo) con zero sforzo e basato su microcontrollore (stacchi/riattacchi la spina senza problemi).
Se invece vuoi farti un gateway con un RPI che ti avanza (non se lo devi comprare, visto quanto costano ora…) su cui pensi di installare zigbee2mqtt (così che non risieda sull’lhost di HA) oppure vuoi usarlo anche per altri scopi allora l’HAT è una soluzione validissima, che è tuttora quella che uso io. Ma hai un po’ di lavoro da fare lì.
La soluzione Ucraina invece, che a me personalmente farebbe comunque piacere supportare, ha il plus che supporta anche il PoE, ovvero ci arrivi col solo cavo ethernet (da una fonte PoE) ed è quindi più semplice da alloggiare/nascondere.
A te l’ardua scelta 🙂
Ciao, grazie per la risposta.
Ho già un Raspberry 3 a casa e la mia esigenza è avere un “ponte” tra gli allarmi del mondo zigbee e le notifiche da inviare via Internet.
Quindi penso di andare su Zbee ethernet o wifi.
Leggerò qualche altro articolo tuo per capire come procedere . Grazie ancora!
Ciao! La Sonoff ZBDongle-P si puiò collegare solo tramite usb o in qualche modo si può collegare tramite wifi?
Ciao, la chiavetta di suo no, si collega solo via USB. Se vuoi puoi farla comunicare via rete (cavo o wifi) se ci crei intorno un gateway che la condivida in rete con ser2net come ho spiegato qui: Gateway Zigbee ethernet/wifi su Raspberry Pi 3 o 2 (con stampa 3D)
Ciao Henrik e grazie per l’utilissimo articolo! Parlando di Hardware cosa consigli come server: un mini pc oppure raspberry? Sono un neofita e vorrei seguendo i tuoi consigli domotizzare tutta la casa con Home assistant. Ho visto anche che esiste un hardware che si chiama amber home assistant che dovrebbe avere il vantaggio di integrare zigbee all’ultima versione con compatibilità Matter Thread oltre che a uno spazio integrato per ssd. Potrebbe aver senso secondo te? Grazie
Grazie! Io ho un Raspberry Pi4 4GB (lo vedi nell’articolo sull’SSD) ma se dovessi scegliere oggi, visti i prezzi folli dei Raspberry Pi, sceglierei un MiniPC. A parità di costo, oggi, hai un sistema finito (non devi aggiungere altro come alimentatore, case, ventole, controller SATA, ecc), più potente e più espandibile. Il consumo, a seconda di cosa scegli, può essere poco più alto del raspberry. Un MiniPC con dissipazione passiva potrebbe essere la scelta giusta.
Su MiniPC hai poi due strade: o ne prendi uno “da battaglia” e ci metti direttamente Home Assistant OS oppure ne prendi uno più carrozzato e ci metti ProxMox e su di esso Home Assistant OS in VM o in container e altri servizi che vuoi avere.
In entrambi i casi (particolarmente nel secondo) secondo me vale la pena prestare attenzione a due fattori:
Buona scelta 🙂
Ciao, ho dei motori Nice per avvolgibili orientabili, che per essere pilotati vogliono la chiusura di contatti puliti (3 fili, 1 comune, 1 salita e 1 discesa, chiudendo contemporaneamente entrambi i contatti, il motore va in una posizione memorizzata, che è a lamelle chiuse). Che mi risulti l’unico Shelly a contatto pulito è lo Shelly 1 ma ne ha uno solo, quindi nel mio caso dovrei installare 2 shelly per ogni motore.
Integrando questi in HA, secondo te c’è possibilità di memorizzare una sorta di stato dell’avvolgibile che quando vengono sollecitati entrambi i pulsanti/shelly venga impostato su chiuso? in pratica saprei se l’avvolgibile è chiuso mentre se viene premuto uno qualsiasi dei 2 pulsanti/shelly lo stato dell’avvolgibile torna in “aperto”, secondo te è fattibile?
Stavo valutando anche il Fibaro Smart Implant che ha 2 contatti puliti ed è più piccolo degli shelly ma la sostanza credo sia la stessa.
Grazie,
R.
Ciao Henrik, nella lista dei dispositivi non trovo una sezione dedicata alle telecamere; io ho le Netatmo ma negli ultimi tempi mi stanno dando qualche problema. Tu quale alternativa mi/ci consiglieresti? Ho visto le zigbee ma temo che per un aspetto così delicato come la sicurezza usare un protocollo che può avere problemi di perdita segnale con la sovrapposizione dei canali wifi sia un problema… Grazie!
Ciao Marco, ZigBee non va proprio bene come protocollo perché è pensato per scambi di dati di poca entità e poco consumo. Il contrario dello stream di una cam. Infatti non esistono cam ZigBee.
Per le cam io mi sto trovando molto bene con le Reolink PoE, non troverai niente con un rapporto prezzo qualità di quel tipo. E si integrano con l’integrazione nativa che funziona molto bene e ti porta dentro tutti i sensori. Se invece hai il portafoglio gonfio HikVision e Dahua sono due marchi su cui andare sul sicuro.
Ciao Henrik, a proposito delle cam Reolink, ma penso che quasi tutte siano così, ho visto che quando le metti in funzione poi rimangono sempre accese, nel senso che non hanno uno spegnimento gestito via software (come erano le Netatmo); tu le tieni sempre accese? Oppure hai messo uno smart plug per accenderle e spegnerle all’occorrenza? In HA con le Netatmo avevo creato un’automazione che quando l’ultimo componente della famiglia era uscito di casa le accendeva e al ritorno di almeno un componente le spegneva. Nel caso dovessi collegare una cam ethernet ad uno smart plug (wifi) mi viene il dubbio su potenziale scollegamento tramite jammer.
Ciao Marco, non capisco perchè tu voglia spegnere le cam… Secondo me le telecamere di un impianto di videosorveglianza DEVONO essere sempre accese.
Diverso è, invece, la rilevazione del movimento con relativa registrazione dell’evento su disco. Quello si può gestire con il relativo sensore che l’ottima integrazione Reolink offre. Anch’io, relativamente alle cam interne, attivo la rilevazione del movimento quando l’ultimo esce da casa e la disattivo quando vi rientra il primo.
Collegare la cam ad una smart plug? No, per niente consigliabile secondo me. Peraltro le cam a vuoto non credo consumino un granché.
Discorso jammer: i jammer sono emettitori di rumore radio sulla frequenza che interessa ad una potenza maggiore dei dispositivi (in Italia è illegale) e ottengono il risultato di non permettere ai dispositivi in quella frequenza (o in quelle frequenze per jammer multibanda) di comunicare. Il risultato è che chi usa un jammer inibisce wifi/zigbee/zwave/thread, ecc ma NON può comandare i dispositivi né vedere le comunicazioni o altro. Crea interferenze forti, in pratica. Per i dispositivi sarebbe come parlare con la moglie che si trova di fianco alla TV con volume al massimo mentre litigano in una tribuna politica… ^_^
Sempre accese… no, almeno per quanto mi riguarda, sarebbe un po’ troppo, più che altro alla lunga secondo me si guastano non essendo (almeno nel mio caso) cam costose e sempre alla lunga l’HD meccanico su cui salvano i video… sai…
Io ho una decina di Imou esterne ed attivo la registrazione con rilevamento movimento dalla sera alla mattina e quando non c’è nessuno a casa, poi il NAS Synology tramite Surveillance Station mi salva tutto quanto.
Ho quasi (finalmente) ultimato il mio primo rack a casa, un 24U con dentro tutto quanto e sono felice.
Di solito i componenti elettronici durano meno quando continui a togliere e mettere l’alimentazione, fase in cui gli alimentatori (specie quelli cinesi in dotazione…) danno una botta di tensione. Lasciarli costantemente alimentati invece li fa lavorare a livello nominale e potenzialmente vanno avanti per i secoli dei secoli 🙂
Per quanto riguarda l’HDD meccanico significa che dall’NVR registri lì. In tal caso la gestisci attivando/disattivando la rilevazione del movimento sulle cam specifiche.
Inoltre avere sempre la possibilità di dare un’occhio alle cam è secondo me importante. Moglie a casa, non risponde, temi sia successo qualcosa puoi buttare l’occhio. Chiaro che poi il limite è soggettivo e ci si adatta alle esigenze di tutti i componenti del gruppo familiare.
Per il rack 24U sono felice anch’io per te 🙂
per undertherain: ti posso dare la mia esperienza con le Netatmo: anche queste hanno una microsd ma non si è mai rovinata nel corso degli anni; l’unico problema è quello di tenerle accese quando si è a casa, ma come diceva Henrik, basta agire sui sensori delle cam per disabilitarne la registrazione. Cosa che ho fatto. In più, ho disabilitato Internet Access per non farle raggiungere da remoto (ho un pannello dal quale visualizzo una sorta di stream – non fluido – anche quando sono collegate in LAN).
per undertherain: ti posso dire la mia esperienza con le Netatmo: non ti preoccupare per le schede di memoria perchè per me non si sono mai guastate, per gli HD se sono quelli per NAS sono fatti apposta per essere sempre in funzione. Per quanto riguarda invece il fatto che le cam siano sempre accese, ho configurato anche io come dice Henrik l’abilitazione/disabilitazione dei sensori e per me va bene anche così; in aggiunta disabilito anche InternetAccess in questo modo le cam non sono raggiungibili da remoto ma in LAN sì, per permettere tramite un pannello di visualizzare (con un flusso video lento) le immagini delle cam.
Scusami Henrik mi ero effettivamente confuso con l’Aqara Camera Hub G2H Pro che fa da hub zigbee ma la trasmissione avviene in wifi. Grazie per i preziosi consigli; valuterò anche per la possibilità di memorizzare i video su un NAS.
Ma sai che funziona proprio male il refresh con WordPress su questo sito?
Comunque… fermate tutto che sono un picio volante: OVVIAMENTE anch’io le tengo sempre alimentate, accese, certo, stupidamente stavo (stranamente) lavorando ed ho capito male, ed attivo la registrazione solo alla rilevazione del movimento che mi salva il tutto su Synology.
@Marco: ehm…, certo, sono 2 IronWolf Pro da 8 TB. CAD. (non i WD, lungi da me), ma comunque sia un conto è tenerli accesi, un conto è far frullare le testine registrando di continuo.
Ma avevo capito male come ho scritto, cam sempre accese, ma registrazione solo a rilevamento movimento.
Le 10 cam esterne che ho sono anche PTZ e ne sono lieto, appena trovo il plugin con mirino per il fucile per sparare a chi fa casino in strada… faccio l’update.
@Henrik Sozzi: e non ho detto nulla riguardo le etichette termiche su tutte le n RJ45 della parete con relativa icona della stanza… capisco che ho dei problemi…
Uh… Cosa ti funziona male? Magari se ne hai voglia scrivimelo in privato che non intasiamo la sezione dei commenti.
Per le etichette termiche… figata! Anche se si, un po’ overkill per casa ma è anche vero che se ne hai tante la razionalizzazione non fa mai male…
Sarò brevissimo che non intaso: se non forzo il refresh tramite solita modalità da browser non aggiorna la pagina e non vedo nuovi messaggi, anche se parto dalla notifica e-mail.
Riguardo le etichette… “figata” non saprei… diciamo che ero partito con l’idea di farmi i cavi da solo ma poi mi sono stancato ed ho preferito fare un bell’arcobaleno preso da Amazon e da lì è iniziato il tracollo… 😉
Scusa Henrik per l’argomento OT, ma non ne ho trovato uno apposito. Mi sono posto il problema della ridondanza di HA; mi spiego meglio: abbiamo installato e configurato HA sul nostro mini pc, Raspberry, ecc.; teniamo aggiornati i backup su altra memoria, va bene. Ma qualora si dovesse “rompere” l’hardware in questione, come fare per avere una sorta di continuità operativa di HA, senza necessariamente dover perdere il tempo a riacquistare il tutto e rifare la configurazione iniziale di HA che non è rapidissima. Mi era venuta in mente solo una soluzione, anche se un po’ maniacale (dettata anche dalle mie esperienze su server vari) e cioè quella di avere 2 macchine HA disponibili e fare in modo che, giornalmente, una venga replicata sull’altra, in modo tale che se dovesse succedere qualcosa ad una delle due, si rende operativa l’altra, semplicemente cambiandone l’IP. Non so se il mio ragionamento è un po’ esagerato… tu che ne pensi? Ti sei mai posto il problema? Grazie.
Ciao Marco, no, francamente non me lo sono mai posto in modo serio (ma il pensiero mi è venuto). Avere ridondanza in replica non è una brutta idea anche se credo sia accettabile avere un tempo di down mentre fai swap dell’hardware, almeno per me. Avrebbe senso avere un hardware di riserva uguale (nel mio caso un RPI4) da sostituire in caso di fail dell’hardware in uso. Ho provato in passato a simulare (non volutamente…) la rottura dell’SD (durante un update si SO si era impiantato…) e producendo una nuova SD HA ha caricato automaticamente i dati dall’SSD collegato e il risultato è stato che è bastato creare l’SD e il sistema è ripartito esattamente da dov’era rimasto (e me ne sono stupito…)
Ora mi hai messo l’ansia e ci penserò più seriamente anch’io per farmi una strategia in caso di fail… 😀
Aggiorno sulla proposta di ridondanza di HA: parlo nel mio caso che ho HA in produzione su un minipc. Avendo a disposizione un altro minipc h24 (per altri scopi), non potendo utilizzarlo esclusivamente per HA, su quest’ultimo ho reinstallato HA su una macchina virtuale, su quest’ultimo ho fatto la prova a ripristinare il backup fatto da minipc ed è andato tutto ok (mi ero dimenticato di impostare la porta di default nel frattempo cambiata e aspettavo il restore da un un po’ di tempo, quando mi è venuto in mente di cambiare nell’url anche la nuova porta… ! va bè). Comunque tutto ok. A questo punto spengo HA sulla macchina virtuale e lo tengo a disposizione qualora dovessi averne bisogno (oppure per pasticciare un po’ con delle prove e/o esperimenti). Spero che possa servire a qualcuno, però ora posso stare più tranquillo sapendo di poter ripristinare in qualsiasi momento HA su un’altra macchina.
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Ciao a tutti! Innanzitutto faccio i complimenti per gli articoli presentati da Henrik che si sono rivelati utilissimi per me al fine di rendere un pochino “smart” la mia casa. Mi sto avvicinando a HA e leggendo l’articolo in questione comprensivo dei vostri commenti vorrei farvi qualche domanda. Sono partito con HA su RB4 ma volevo liberarlo e dunque ho migrato la configurazione su macchina virtuale all’interno del mio NAS Synology (fin qui tutto funziona perfettamente). Vorrei inserire delle telecamere nella mia abitazione alcune all’esterno e altre all’interno e stavo valutando marca / modello sulla base dei vostri commenti e anche in relazione all’utilizzo con Surveillance Station di Synology e/o con HA. L’idea è di utilizzarle gestendo per quelle all’esterno la registrazione su movimento h24 mentre per quelle all’interno su movimento solo quando si è fuori casa.
Ho visto che Henrik utilizza Reolink con HA mentre Undertherain usa Imou con Surveillance (e non ho capito se integrate anche in HA). Mi sono documentato un pochino e volevo avere qualche feedback in merito ad entrambi i marchi:
– è possibile associare le telecamere in questione affinchè registrino su Surveillance e che possano comunque essere viste / automatizzate le registrazioni da HA?
– leggendo come associare le Reolink a Surveillance station, tra le varie modalità viene sicuramente suggerita l’associazione tramite protocollo reolink al fine di avere tutte le caratteristiche della telecamera acquistata funzionanti (es. AI oppure PTZ ecc. come da guida su synology) ma per fare questo vengono aperte tutte le porte sulle impostazioni del sw delle telecamere reolink e quindi mi chiedo eventuali rischi di sicurezza / accessi esterni. Vorrei poter accedere alle telecamere anche da remoto ma solamente tramite HA evitando tutti i problemi di sicurezza e i vari cloud di queste telecamere cinesi.
Intanto vi ringrazio se qualcuno vuole darmi due dritte in merito!
Ciao! Per quanto riguarda la mia esperienza e dietro preziosi consigli di Henrik, alla fine ho sostituito le mie Netatmo con le Reolink (sia interne che esterne) e devo dire di essere molto soddisfatto. Infatti, come detto da Henrik, questa mi sembra una delle poche marche che sono pienamente integrabili in HA. Ti confermo che puoi, tramite automazioni, impostarle come vuoi tu, abilitando o disabilitando i vari sensori (io ho creato un gruppo per ogni cam con i sensori che mi interessavano). Sia per le interne che per le esterne ho lavorato sulla disabilitazione di Internet Access quando qualcuno è dentro casa, ma questo è soggettivo. Peccato solo che Reolink non abbia tra i suoi prodotti un modello “minimal” ma va bene lo stesso. Una da esterno l’ho presa a batteria con pannello solare e devo dire che lavora molto bene (purtroppo per questa non è possibile visualizzarla in HA (gestirla sì però, tramite Internet Access) data la sua natura (non alimentata a corrente). Spero di esserti stato d’aiuto. Buon lavoro in HA !
Ciao Marco, come mai la telecamera a batteria Reolink (di solito consigliata per HA) non è integrabile in HA?
Ciao Carlo, penso dipenda dal fatto che non è costantemente on line, infatti se fosse così consumerebbe troppo e la batteria non durerebbe. Però. come dicevo prima, io l’ho incluso lo stesso nelle automazioni in quanto anche se non è esposta nell’integrazione Reolink, posso gestire comunque l’accesso a Internet, tramite l’iintegrazione del router alla quale è collegata. Nel caso va lasciato attivato sempre il sensore di movimento, ma switchando l’accesso a Internet in entrata e uscita da casa. Penso sia la soluzione più ottimale.
Grazie, puoi scrivere il modello della telecamera?
Ma attualmente quindi su cosa stai registrando su SD oppure utilizzi un NVR? L’idea delle reolink mi piace molto e probabilmente la mia scelta ricadrà su queste. Quali avete provato per le vostre esigenze all’esterno? Tra i vari prodotti ho visto il modello Reolink Tracmix 3 con doppio obiettivo (grandangolare + teleobbiettivo) ed il secondo interviene sul movimento con tracking e zoom (sembra interessante rispetto alle solite CAM e comunque con un prezzo abbordabile). @Henrik se hai suggerimenti sono tutto orecchie! Grazie a tutti.
registro sia su SD che su NAS in FTP; solo per la cam esterna in batteria utilizzo il cloud che offre gratuitamente reolink (max 1 cam per account). Per l’esterno utilizzo il modello E1 Outdoor e Argus 3 Pro (non ho particolari esigenze di qualità e tracciamento video).
scusa, correzione… registro in FTP ma su un minipc H24 sul quale ho abilitato un server FTP.
Ciao, scusa per il ritardo ma sono incasinatissimo 🙁 Premesso che non ho il tuo NAS (voglio farmene uno open source però più avanti) confermo la mia preferenza per Reolink in quanto miglior qualità/funzionamento per i soldi spesi, di gran lunga. E integrazione NATIVA con TUTTI gli aspetti del funzionamento, davvero una gran bella cosa. Personalmente man mano cambio le mie con Reolink. Nota sulla E1 Outdoor che qualcuno ha nominato: con quella ho avuto qualche rogna e il firmware non è disponibile (solo per quel modello chissà perchè…) nella pagina di supporto ma contattando l’assistenza (fenomenale!!!) mi hanno inviato diverse versioni di firmware che è stato totalmente rivisto e l’ultima funziona molto bene (io la uso in ethernet).
Io ho delle Foscam, delle Reolink, una Hikvision e alcune IMOU Cue2C (che consiglio per cose non importanti per cui spendere “niente” e avere un ottima resa per i pochi soldi spesi) le ho collegate sia ad HA che all’NVR, che mi sono fatto io con un MiniPC e Shinobi che non posso che consigliare. Avevo anche la Google Coral per attivare l’AI sulle cam che non ce l’hanno ma ho aggiornato Ubuntu e con esso si aggiornava Python e le librerie della Coral non funzionano più (dannato Google, ha smesso di supportarla…) ma prima o poi trovo il tempo di mettermici a muso duro.
Ad ogni modo il bello degli NVR generali (non di una marca di cam) è che ci puoi collegare qualunque cam e le vedi tutte alla pari (un po’ quel che fa Home Assistant con i device…) e così le cam che hanno AI a bordo le ho configurate per usare il loro rilevamento, quelle che non ce l’hanno glielo faccio fare a Shinobi che ha vari modi di ricevere la segnalazione di movimento dalle cam, uno dei quali trovo davvero smart: configurare la cam per fare upload dello screenshot al movimento mettendo l’ip di Shinobi. Shinobi ha un server FTP interno che usa per lo scopo, inizia a registrare e lo screen ricevuto lo usa anche come preview del movimento. Stesso con email o, se la telecamera lo supporta, ONVIF con rilevazione movimento.
In HA integro sia le cam che Shinobi (integrazione su HACS).
Registro sia nell’NVR su SSD (solo movimento) che su SD da tutte le cam che lo supportano (come backup).
Quando fuori casa attivo la rilevazione movimento delle cam interne e quando il primo rientra lo inibisco, così non registro inutili movimenti mentre siamo a casa ma una possibile intrusione si. Cam esterne sempre all’erta invece.
Spero sia utile il mio punto di vista, personalmente apprezzo chi condivide la sua esperienza perché ti rende note soluzioni a cui magari non avevi pensato 😉
Ti posso dire che usavo 12 cam con Surveillance Station ma ero stanco di far frullare i dischi (anche se sono passato dal DS220+ al DS723+ migrando i miei 2 x IronWolf PRO da 8 TB. CAD. ed aggiungendo 2 x SSD WD NAS da 1 TB. CAD. (a tal proposito ho licenza Synology Surveillance Station da 8 cam da vendere, se ti interessa).
Ora le ho integrate tramite NVR con mio allarme e sto bene così.
Niente HA.
Ciao Henrik, seguo il tuo sito da un po’ di tempo e da qui ho preso molti spunti per le mie automazioni quindi ti ringrazio moltissimo.
A proposito di sensori vorrei chiederti un consiglio: avrei bisogno di un sensore da ESTERNO per rilevare temperatura ed umidità. Lo metterei in un posto a nord della casa, riparato ma freddo ed umido. Mi sapresti consigliare qualche dispositivo (pensavo zigbee per consumare meno batteria) che di integri con HA?
Grazie mille
Ciao Henrik e complimenti anche da parte mia per tutto il tuo lavoro!
Sono entrato da poco nel mondo HA… quindi scusa se la mia domanda sarà banale ma non capisco perché alcuni componenti domotici che funzionano in google home non vengono riconosciuti in HA e non ci sono integrazioni dedicate.
In particolare mi riferisco a condizionatori (Wi-Fi) e interruttori illuminazione (zigbee) forse gestiti da un sistema proprietario…
Ti chiedo se esiste un modo per “importare” i dispositivi di Google home come entità in HA
Grazie e di nuovo complimenti
Ciao, secondo me è sbagliato proprio il concetto. Devi cercare di perdere l’idea di Google Home (come gli altri assistenti vocali) come “concentratore di device”. Idealmente questo ruolo spetta ad Home Assistant, in cui integri tutti i device nativamente (senza passare da Google Home), scolleghi tutti i device da Google Home e ci colleghi solo e soltanto Home Assistant.
Ci avevo fatto un video a riguardo, se hai voglia di guardarlo: https://youtu.be/nb-mUzmHSYU?si=Bc1pTvWlTfRO1Giz
Detto questo Home Assistant ha una comunità pazzesca anche di sviluppatori ma nonostante questo non può star dietro al 100% dei device. Per questo ho scritto questo articolo, per cercare di indirizzare l’acquisto di dispositivi domotici su quelli che funzionano al meglio con Home Assistant, possibilmente in locale.
Ad ogni modo, magari non lo sai, esiste uno store di integrazioni non ufficiali che puoi installare, si chiama HACS e tante integrazioni “esotiche” per device non ufficialmente supportati. Si chiama HACS: https://hacs.xyz/
Ci sono delle regole per poter integrare ufficialmente i dispositivi e la maggior parte delle volte sono i produttori stessi a mettere i bastoni tra le ruote, non volendo aprire i protocolli e mantenendo il loro ecosistema “privato” nel loro cloud, per costringere gli utenti a rimanere tra i loro device.
Spesso in HACS comunque trovi integrazioni magari non perfette ma che cercano di scardinare questo brutto modo di operare.
Ma ripeto, per il futuro cerca di orientarti su device progettati e pensati per interoperare in modo libero e aperto. I device Shelly, a mio avviso, sono l’emblema di quanto detto.
Per i device Zigbee si apre un capitolo enorme. Anche lì i produttori hanno fatto i loro ecosistemi con i loro cloud. Ci sono due modi in cui collegare tali dispositivi ad Home Assistant senza usare alcun cloud e totalmente in locale (perdendo l’uso delle loro app, ovviamente).
Uno è ZHA (integrato in Home Assistant, semplice da usare ma meno potente) e Zigbee2Mqtt (software a parte, anche come addon, e meno semplice da configurare ma più avanzato). Poi ti serve un coordinator (uno che trovi in questa pagina) e colleghi alla tua rete zigbee i device. Leggiti gli altri articoli su zigbee in tal caso, sempre validi.
Per i condizionatori normalmente devi passare dai loro cloud, se c’è l’integrazione.
In alternativa puoi sempre fare come me: uso l’IR. Con un Broadlink RM3 ed uno Shelly 1PM per ogni condizionatore (e facendo sparire il telecomando fisico), con un modulo di HACS che si chiama SmartIR comando i condizionatori come se fossero smart, con un’entità climate perfettamente funzionante, totalmente in locale e senza i moduli wifi del condizionatore. Il contro è che non hai alcun feedback dei clima se non “sta andando” o “è spento” quindi nessun codice di errore o entità di stato sulle funzioni. Ma se non hai il telecomando lo stato dell’entità climate è in fase con il clima (e te lo garantisco, da anni li uso così…) potendo anche comandarli con gli assistenti vocali (uno dei vantaggi di avere Home Assistant collegato all’assistente vocale e non viceversa 🙂 )
Ho buttato sul piatto in modo disordinato quel che mi veniva in mente sperando che possa esserti d’aiuto ad orientarti un po’… In bocca al lupo!